di Martina Notari
Quando si dice “provare per credere”
In questa breve relazione ho voluto raccontare la mia prima visita iridologica, dopo un anno di formazione in Naturopatia alla scuola EFOA.
Non credete sia possibile ottenere successo? Leggete e cambierete idea…
Una giornata “diversa”
Mi sono alzata, ho fatto colazione, ma invece di andare a lavoro ho aspettato una persona..
Un ragazzo.. 30 anni circa, forse qualcosa in più, che mi aveva chiesto se potevo “guardargli l’iride”.
Inizialmente ho avuto molti dubbi se accettare o no… Io sono un allieva dell’Efoa al primo anno di iridologia, tra l’altro non ancora concluso..
Ho pensato subito di non essere ancora in grado di fare una visita, di capire, guardando l’iride, che tipo di dieta dare a quella persona, che tipo di stile di vita consigliare o che prodotti dare….
Tutto il lavoro in pratica che facciamo a scuola e che abbiamo fatto durante il praticantato.
Poi ho avuto un flash.. Mi è tornata in mente una frase che Roberto ci aveva detto durante il praticantato che ho frequentato a Tabiano..
Stava spiegando che dieta dare all’iride chiara e ha concluso dicendo più o meno così: “vi sembra troppo semplice? E’ così .. è semplice.. e se non riuscite a farlo vuol dire che vi serve la badante”…
Allora mi sono detta… “vediamo se è vero!”
Cosa avevo in mano
Ho ripensato a quello su cui abbiamo lavorato durante l’anno e quindi a cosa avevo in mano: una chiave di lettura dell’iride e informazioni a non finire..
Soprattutto però, riflettendo, ho capito che l’anno di scuola mi aveva dato la possibilità di cavarmela in ogni situazione, anche se al primo anno, anche se al primo paziente, anche se uno si sente goffo, impacciato e non in grado di fare una visita da solo e che forse potevo farcela.
In effetti… dopo l’esperienza di stamattina.. posso dirvi che è vero!
E detto in maniera comprensibile a tutti e molto schietta: anche un deficiente riesce a fare bella figura!
Vi assicuro.. è così… Provare per credere!
L’iride ci parla
Stamattina mi sono armata di lente e ho guardato l’iride di quel ragazzo…
E tutto, tutto quello ho ascoltato a lezione, che ho studiato e capito, tutto è tornato in mente.. L’iride mi ha parlato… e vi assicuro che dice tante cose, forse anche troppe..
le fibre, i buchi, l’intestino, la barriera intestinale.. tutto.. c’era tutto.. lì davanti ai miei occhi.. e non mi è mai sembrato semplice come stamattina!
Alla fine ho inondato di informazioni quel poveretto, che mi guardava disperato perchè gli tolto la pasta…
Come in un mosaico..
Come in un mosaico, ogni tassello va al suo posto.. Il mio disegno è ancora quello di un’allieva al primo anno ovviamente, ma mi sono accorta che i pezzettini si incastrano bene per adesso…
Non servono le nozioni… non serve imparare a memoria…
Basta solo avere un po’ di logica e saper collegare un po’ alla volta quanto fatto durante l’anno!
Buon lavoro a tutti!!!