Come ci si prepara al Digiuno

di Roberto Laurenzi, fondatore della scuola EFOA e direttore didattico della scuola di Naturopatia

Quando si affronta un vero Digiuno è necessario avere alcune accortezze, la prima delle quali è la scelta del periodo in un momento di vacanza da effettuarsi in un ambiente tranquillo.

PREPARARSI AL DIGIUNO

È fondamentale prepararsi al Digiuno, mentalmente, psicologicamente e fisiologicamente perché con esso si possa realizzare il vero “dolce far niente”, su tutti e tre i livelli del nostro essere.

Il Digiuno dovrà essere una vacanza di piacere dove ogni nostro costituente (mente, emotivo e organismo) si riposa e trova pace (quiete).

Così andrà preparato e andrà eseguito quando tutte le condizioni saranno favorevoli e non per scaricarvi i propri conflitti e le proprie insoddisfazioni…

Come ci si prepara a livello Fisiologico

Durante il Digiuno abbiamo due problemi:

  1. l’Omeostasi che ci indurrebbe a mantenere il Metabolismo ordinario e che quindi dobbiamo cambiare,
  2. l’Acidificazione che comporta l’utilizzo dei Grassi di scorta.

Per adattare l’Omeostasi abbiamo bisogno di un mese lunare, durante il quale andremo a diminuire la quantità di cibo assunto (mentre istintivamente ci verrebbe voglia di farne delle scorte…!)

Procederemo riducendo ogni settimana un quinto del cibo precedentemente assunto, arrivando così l’ultima settimana ad assumere circa il 40% di quanto assumevamo precedentemente, aumentando simmetricamente il consumo di Acqua.

Tale riduzione progressiva accompagna l’Omeostasi a ridursi progressivamente, senza subire alcuno stress.

Ovviamene tutto questo è puramente indicativo e non deve mai essere una forzatura, se abbiamo bisogno di mangiare di più, non facciamoci problemi, ma analizziamo piuttosto quanta componente psicologica interviene in questo processo.

Nello stesso tempo assumiamo Cibi sempre meno acidi.

Carni, Pesce e Latticini sono alimenti molto acidificanti, ma vanno assunti, bilanciandoli con molti alimenti basificanti, perché durante il Digiuno consumeremo molte Proteine del nostro corpo.

Come ci prepara a livello Psicologico

Il Digiuno NON è una sfida, ma un momento di raccoglimento in noi, dove sperimentiamo il dolce far niente, cioè SIAMO semplicemente NOI STESSI, esattamente come un Fiore.
In questo periodo non dobbiamo FARE, ma semplicemente ESSERE che vi assicuro è veramente bello e, non a caso, è lo scopo dello Yoga.

La preparazione ad ESSERE va fatta sganciandoci progressivamente da preoccupazioni e da interessi, verso una condizione sempre più distaccata dagli eventi che usualmente intervengono nel nostro essere, eccitandoci e deprimendoci.

È ovvio che questo processo deve essere inizialmente filosofico, cioè lo dobbiamo comprendere ed accettare, anche perché il Digiuno dalle Emozioni sembra non far parte più della vita moderna.

Ma ancora in campagna o in montagna possiamo imbatterci in un vecchio che STA, seduto da qualche parte, con gli occhi socchiusi, senza far nulla, come un gatto o un cane.

L’ESSERE neutri e distaccati ci porta a ristorare la nostra mente, portandola in Fase Alfa o Delta, dove si sperimenta pace, benessere ed armonia, dove SIAMO NOI e tutto il resto è fuori da noi.

Così, progressivamente distacchiamoci dal PARTECIPARE, sperimentando appena possiamo la condizione di NON FARE.

E La riduzione progressiva dell’alimentazione ci aiuterà in tal senso, perché digerire irrita.

Come ci si prepara a livello Mentale

Il Digiuno deve divenire un RIPOSO della MENTE, per cui dobbiamo progressivamente distaccarci dal turbinio dei pensieri, lasciandoci vegetare, sentendoci torpidi e sempre meno reattivi.

Ovviamente non dobbiamo penare a tutto ciò che avverrà durante il digiuno, ma nemmeno ai problemi non risolti che ci turbano attualmente, meno ci pensiamo, più essi evaporano.

Perciò rimandiamo i problemi a dopo e chissà se li ritroveremo più…

Ovviamente so benissimo che tutte e tre queste preparazioni si scontreranno con la realtà che ci circonda, per cui non riusciremo a realizzarle in toto, ma comunque qualcosa faremo e affronteremo il Digiuno con una disposizione priva di nevrosi e di aspettative e certamente molto più rilassata e tranquilla, di quella che ho trovato nei vari gruppi dove questa si effettua, ma anche nei racconti spartani di quanti la hanno praticata da soli.

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